
Cosa sono i disturbi psicosomatici?
I disturbi psicosomatici possono essere definiti coma la risposta fisica di un disagio psicologico.
In particolare, le situazioni di stress emotivo, preoccupazione, emergenza, portano il fisico a un sovraccarico che non riesce più a sopportare: questo può comportare il presentarsi di disturbi fisici come campanello di allarme di un disagio più profondo.
Quando i disturbi psicosomatici diventano un problema
Quando si creano condizioni di squilibrio fisico o psicologico e le risposte del corpo non sono adeguate, ne derivano modificazioni ormonali che progressivamente possono condurre a vari tipi di problemi clinici: dall’invecchiamento precoce a quei quadri cronici di tipo infiammatorio e immunitario che sostengono la maggior parte dei disturbi psicosomatici.
Quali sono le condizioni in cui si verificano disturbi psicosomatici?
Fra le condizioni scatenanti vanno sicuramente ricordati: in primo luogo, lo stile personale con cui ciascuno predispone le risposte comportamentali alle proprie emozioni e, in secondo luogo, il livello di stress psicosociale cui la persona risulta esposta.
I tipi di disturbi psicosomatici
Va ricordato che sintomi psicosomatici si presentano associati a molteplici disturbi psichici (ad esempio, ai disturbi d’ansia e a varie forme di depressione ).
I che disturbi psicosomatici si possono presentare praticamente a carico di tutti gli organi e apparati del corpo umano. Se è dunque impossibile compilare un elenco esaustivo, si può sospettare l’esistenza di un disturbo psicosomatico quando i fattori psicologici e gli stili comportamentali hanno un peso importante in rapporto alla condizione clinica.
A titolo puramente esemplificativo, va segnalato che i disturbi psicosomatici possono coinvolgere:
- l’apparato gastrointestinale (gastrite, colite ulcerosa, ulcera peptica, colon irritabile)
- l’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa)
- l’apparato respiratorio (asma bronchiale)
- l’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)
- la cute (la psoriasi, l’acne, la dermatite atopica, il prurito, l’orticaria, la secchezza delle mucose, la sudorazione)
- il sistema muscolo-scheletrico (cefalea tensiva, crampi muscolari, torcicollo, mialgia e fibromialgia, artrite, dolori rachidei).
Come trattare i disturbi psicosomatici
In linea di massima, il paziente psicosomatico tende a prediligere una chiave di lettura “organica” (ovvero di malattia fisica) del suo disturbo orientandosi verso cure settoriali prevalentemente concentrate sul sintomo fisico.
Un approccio efficace al disturbo psicosomatico richiede invece la convergenza di diverse competenze specialistiche, sin dal fondamentale momento della diagnosi. Si tratta, infatti, di mettere contemporaneamente all’opera specialisti di aree differenti coordinandone i rispettivi contributi (a livello psicologico e somatico).
Dal punto di vista psicologico si possono individuare due principali livelli di intervento: farmacologico e psicoterapeutico, a loro volta coordinabili all’interno di un modello integrato. L’intervento farmacologico comprende la prescrizione e il successivo regolare monitoraggio di un farmaco da parte di uno specialista psichiatra.
Per quel che riguarda il versante psicoterapeutico, i due modelli più diffusi di psicoterapia sono il modello psicodinamico e il modello cognitivo-comportamentale: entrambi di comprovata efficacia, il primo privilegia la sfera soggettiva assieme alle componenti inconsce del disturbo, mentre il secondo si concentra sulle componenti attuali del disturbo.