Il mondo è cambiato, incredibilmente, in pochi giorni.
Nessuno avrebbe potuto immaginare di trovarsi, da un giorno all’altro, proiettato in una realtà parallela degna di un set cinematografico.
Eppure non c’è voluto molto perché lo spirito di adattamento cambiasse radicalmente le nostre abitudini.
Ci siamo riprogrammati e credo che nessun termine si adatti meglio a descrivere un cambiamento tanto veloce quanto lo sarebbe scrivere un algoritmo sul monitor del pc, in un’epoca in cui l’informatizzazione permette a molti di sopravvivere nella ciclicità quotidiana e ad altrettanti di continuare a lavorare.
A tal proposito sono tante le aziende ad aver adottato o incrementato la soluzione dello smart-working, tanto proficuo in una vita ordinaria quanto potenzialmente deleterio nella routine quotidiana. Vorrei parlarvi proprio di questo.
La sedentarietà è nociva per il nostro corpo
Il corpo umano soffre la sedentarietà. La posizione seduta fa malissimo al corpo umano per due ragioni.
La prima è banalmente la staticità che penalizza lo svolgersi delle normali funzioni fisiologiche che sono alla base del metabolismo, favorendo l’insorgere di situazioni infiammatorie per limitato scambio di nutrienti a livello dei te
La seconda è posturale. La posizione seduta induce il bacino alla retroversione, ovvero ad una rotazione su asse trasversale che coinvolge l’osso sacro portando il coccige verso l’avanti. Proprio da qui inizia il collasso (termine appropriato) di un sistema di archi che caratterizza la colonna vertebrale e che hanno un ruolo biomeccanico di basilare importanza per il corretto funzionamento di innumerevoli sistemi fisiologici nell’organismo.