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Martedì 23 Agosto: evento “Sofferenza psichica e catene, un legame da spezzare” con Grégoire Ahongbonon

​​Il Poliambulatorio 3C Salute, il Consorzio Oscar Romero e la Cooperativa Sociale l’Ovile, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, sono lieti di presentare in anteprima l’evento “Sofferenza psichica e catene, un legame da spezzare” che vedrà protagonista Grégoire Ahongbonon.

Grégoire Ahongbonon dialogherà insieme a Enrica Salsi del Centro Missionario Diocesano di Reggio Emilia, che opera in Madagascar, e al Professor Gian Maria Galeazzi, ordinario di psichiatria dell’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Reggio Emilia.

Vi aspettiamo numerosi!

Dove e Quando?

L’evento, ad accesso libero e aperto a tutti, avrà luogo il giorno Martedì 23 Agosto a partire dalle ore 20:45 presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia.

Chi è Grégoire Ahongbonon?

Grégoire Ahongbonon è uno stimato filantropo beninese sessantacinquenne che ha consacrato più di metà della sua vita a raccogliere dalle strade di Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Togo più di 60 mila persone con disagio psichico, che vivevano in catene legati ad alberi e ostracizzati dalle comunità, offrendo loro riparo e cure.

Grégoire non è medico né psichiatra: è un gommista che ha rivoluzionato la sua vita dopo aver incontrato la fede. Riparava pneumatici, gli affari andavano a gonfie vele, finché non ha perso tutto negli anni ’70 e pensava di farla finita. 

L’incontro con un prete francese e un pellegrinaggio a Gerusalemme lo hanno fatto rinascere. È ritornato a Bouaké, dove viveva con sua moglie e cinque figli, ed è qui che ha incontrato il primo malato, Étienne, mentre vagava nudo e solo, e in lui ha colto la presenza di Gesù.

Ha accolto Étienne e tanti altri, offrendo loro cibo e abiti, liberandoli dalle catene, materiali e metaforiche. Da quel momento, insieme alla famiglia e a dei volontari, ha dedicato la sua vita alla solidarietà e all’altruismo, lottando contro i tabù, i pregiudizi e le credenze legate alla sofferenza psichica. Ha avviato un gruppo di preghiera che presto si è trasformato in un gruppo di carità per i bisognosi.

Nei primi anni ‘90 ha fondato, infatti, l’associazione St. Camille de Lellis, che oggi conta undici centri di accoglienza e sei centri di reinserimento, con decine di migliaia di malati in carico, accogliendo negli anni anche carcerati e profughi della Liberia.

Il modello di cure psichiatriche offerte nei centri di accoglienza, infatti, si basa sulla ‘comunità terapeutica’, in cui le persone si aiutano tra loro nel quotidiano. I centri di reinserimento, invece, sono strutture dove le persone che stanno meglio apprendono un lavoro o acquisiscono di nuovo familiarità con quello che facevano prima.

In un continente in cui la sofferenza psichica è ancora sinonimo di stregoneria e possessione demoniaca, in cui le persone vengono abbandonate anche dalle proprie famiglie, Grégoire ha accolto e curato, con i farmaci ma anche con la relazione e la condivisione, ridonando dignità alle persone, arrivando a ricevere importanti riconoscimenti a livello umanitario.